Disidratazione e stanchezza.


“Sono stanchissimo: da quando c’è questo caldo non ho più la forza di stare in piedi!” “Quanta acqua beve al giorno?” “Un bicchiere, forse due.”

E’ vero, si può assumere acqua bevendo ed anche con molti alimenti, specie quelli di origine vegetale, ma arriviamo ai due litri al giorno? Questa sarebbe la quantità ideale, meglio se con acqua a residuo fisso a 180° inferiore a 50 mg/l e Na (sodio) inferiore a 2 mg/l, un’acqua cioè che idrati e, nello stesso tempo, faciliti l’eliminazione delle scorie.

L’acqua è una componente fondamentale del nostro corpo. Nel neonato rappresenta in percentuale circa l’80% della massa corporea, per arrivare nel corso degli anni, nell’anziano, al 65%.

E’ fondamentale per il trasporto dei nutrienti, per l’eliminazione delle scorie, per la termoregolazione attraverso la sudorazione; favorisce l’assorbimento e il transito degli alimenti, ecc.

Nelle stagioni calde, e ancor di più se si svolge attività fisica, aumenta il consumo di sudore per favorire l’equilibrio termico del corpo e può crearsi così un considerevole consumo di liquidi che, se non reintrodotti, portano progressivamente ad uno stato di debolezza, talvolta estrema. E’ la stessa sensazione che si può avvertire dopo dissenteria profusa o dopo un’emorragia.

“Mi sento a terra” è spesso la frase che riassume questa sensazione. E, a questo malessere fisico, possono associarsi poi cambiamenti a livello emotivo come irritabilità o avversione per ogni tipo di lavoro intellettuale, ideazione difficile, apatia, scoraggiamento.

Il rimedio è di una semplicità estrema: acqua! E riequilibrare i sali.

Prendiamo l’abitudine di idratarci nelle giuste quantità e con i giusti tempi: è un aspetto molto importante per la nostra salute!

Valete! A presto,

Fausto